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Filosofia

La libreria è la mia agenzia di viaggi
Viaggiatori del Grand Tour i mie compagni di viaggio
Libri e Diari di viaggio le mie guide
La Rete Internet la mia strada 
Il Computer il mio mezzo di Trasporto
Narro con eBook e Podcast, sui Blog e condividendo 2.0 sui Social Network
Indago quindi sono, Perché la cultura sinestetica non ha bisogno di spazi aperti ma solo di mente aperta e curiosa.
I miei eBook di Viaggi in Italia sono Opere d'Arte, ricchi di scoperte.

Per godere della bellezza bisogna avere cultura
Ma la cultura e la conoscenza sono come il vino, devono essere condivise, altrimenti è triste come bere da soli.

Come Divulgatore, mi sento un Monaco amanuense digitale che scrive, riscrive ed illustra con acquarelli i testi dei viaggiatori per farli conoscere e condividerli con i nuovi mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione: e-Book Multimediali [con link a Video, siti e Mappe], Podcast, Social Network, Video e Blog. La scelta di raccontare l'Italia con uso dei diari di viaggiatori del Grand Tour parte dall'idea di far conoscere l'Italia che fu, per conoscere le nostre radici e contemporaneamente appezzare ciò che è diventata, accompagnandola con la storia dei luoghi visitati.

«I LIBRI sono testimonianze senza tempo di intuizioni, esperienze, scoperte e prospettive. Sono stati gli strumenti di apprendimento attraverso le generazioni umane e manifestano l'evidenza delle intelligenze passate nei mondi futuri. I libri sono immortali: il loro fascino fa sì che vengano convertiti nel tempo, dalla scrittura a mano alla stampa, e ora ai tesori digitali. Per un autore, un libro è un modo assolutamente gratificante per assicurarsi un'eredità e acquisire un granello di immortalità. Non c'è niente di più gratificante che tenere tra le mani il frutto della tua produzione mentale, trovarlo disponibile su vari forum e rendersi conto che altri stanno beneficiando del suo contenuto. Scrivo libri perché mi considero un canale di comunicazione e vedo come mio dovere condividere con gli altri, intuizioni che trovo importanti. ...» [Joan Marques]

La mia passione, il mio impegno, la mia vita di Artista Fotografo documentarista geografico svolto dal 1977, dalla nascita di internet continua come Divulgatore Crossmediale Geografico 2.0 Resiliente Digitale in e per Italia dal 2005 con il progetto etico-estetico Penisolabella, attraverso i miei Viaggi nell'Italia minore con la M maiuscola, dimenticata e sconosciuta, il Meridione, il più grande giardino emozionale diffuso.
Non faccio l'Artista ma sono Creativo, Zen, Filosofo, seguo i mie ritmi circadiani, tra ozio creativo e pause estatiche estetiche, muovendomi al ritmo di Kalipé - a passo lento e corto -.
Portatore sano di pensiero laterale creativo ritengo la mia vita e il mio lavoro un mondo aperto alle continue suggestioni e conoscenze; una passione che è ragion d'essere.
Da Creativo, ho messo insieme le mie passioni artistiche visuali per la Fotografia e la Pittura, realizzando i miei acquarelli digitali: perché l'acquarello mi permette di fare un passo indietro, tornando dalla fotografia alla pittura impressionista; "less is more" (poco è tanto), come amava dire l'architetto Mies Van Der Rohe, è alla base dell'acquaello con il quale opero nella sottrazione delle informazioni fotografiche per giungere all'impressione delle masse e delle sfumature dell'acquarello.
Poi grazie a Internet diffondo e vendo le mie opere: AD OGNI EPOCA LA SUA ARTE, ALL'ARTE LA SUA LIBERTÀ.
 
Lavoro non profit nell'ottica della Sharing Art, sostenendomi con la vendita delle mie opere.
Realizzo e pubblico online e diffondo attraverso i miei blog giuseppecocco - penisolabella - Visioni d'Artista e sui social network: Twitter - Facebook - Pinterest - Instagram; li geolocalizzo attraverso Google Map.


Il mio progetto è raccontare le emozioni; da quando sono nato, sono stato sempre criticato per la mia lentezza; quando ho seguito gli studi artistici, perché contemplativo in quanto amavo il figurativo; perché artista, visto come strano e fuori dal mondo, sì dal mondo omologato e omologante; me ne sono fatto persuaso fiero di essere ciò che sono.

Non ho ricette, ma come uomo per gli altri, sento la necessità della parresia (diritto dovere di dire la verità) di condividere il mio carisma e i miei talenti; auspico che la mia chiave di lettura e la mia opera di Artista, possano rendere visibile ciò che spesso risulta inosservato o invisibile, stimolando una nuova consapevolezza e percezione visiva, contribuendo a migliorare il senso identitario, contribuendo a creare l'immaginario collettivo, e il senso del bello.
Come affermò Goethe a proposito della forza dell'immagine: La pittura è capace di creare con i quadri un mondo visibile assai più compiuto di quanto possa essere quello reale”.

Viaggiatore solitario, filosofo meditabondo, uso i diari dei Viaggiatori del Grand Tour del passato e del presente per scrivere i miei libri di viaggio illustrati con i miei acquarelli digitali per usare la forza espressiva delle due tecniche artistiche per colorare pensieri ed emozioni.
Sono convinto che un'immagine equivalga ad uno schizzo: pochi tratti che sanno esprimere e contenere il tutto e l'immagine che vale più di mille parole, strumento di comunicazione universale, in grado di coinvolgere tutti ed ognuno, con la sua sintesi e immediatezza; attraverso la sua forza evocativa, la potenza testimoniale, supportate da un linguaggio esteticamente “accattivante”, largamente comprensibile.

NÈ RICCO NÈ FAMOSO MA SOLO UTILE E FELICE, lavoro non profit nell'ottica della Sharing Economy (Economia Condivisa), nella convinzione che la comunicazione visiva della bellezza, arricchisca mente e spirito, evitando l’imbarbarimento di singoli e società; contribuendo a migliorare “l’estetica e l’etica del quotidiano” e, quindi, la qualità della vita, per un mondo migliore.

Ho scelto uno stile di vita semplice, semplicità volontaria, sobrio ed essenziale è vivere in maniera ascetica, accontentandomi di poco, l'essenziale, niente sprechi, un'alimentazione frugale, consapevole e felice di esser vivo; adotto la dieta - dal greco δίαιτα, dìaita, «modo di vivere» -, stile di vita consapevole, etico-responsabile ed eco-sostenibile, lento: 5 sensi + 2 mente e cuore.
Creativo, filosofo, creativo, ascetico, visionario, contemplativo, lento, calmo e paziente per nascita e per scelta, mi muovo al ritmo di Kalipé - Va a passo lento e corto - l'augurio tibetano, lavoro con sguardo lento, viaggio in treno, e vivo al ritmo circadiano, praticando l'ozio meditativo e creativo e le pause estatiche estetiche.

Fin da ragazzo sono stato abituato ad impegnarmi direttamente per rendermi utile alle cause che scelgo di combattere; la scelta dell'impegno politico e di cittadinanza attiva, si concretizzò con l'uso della Fotografia, per narrare bellezza, visioni, pensieri, riflessioni, proposte.

I Poeti della testimonianza sono sorretti da «grande impazienza sul presente» e da «infinita pazienza sul passato», vedono in maniera apocalittica il proprio tempo.
Inquieti antropologi della contemporaneità che, distanti dalla retorica moralistica e lontani da ogni messaggio consolatorio, mirano a controllare estetica ed etica.
[da «Artivismo» di Vincenzo Trione]
 
Mi piace il concetto di Permacultura la cultura della cittadinanza attiva, che si sviluppa dall'individuo alla comunità sociale in maniera virale attraverso la testimonianza di un vivere etico e sostenibile, per cerchi concentrici come le onde provocate da un sasso lanciato nello stagno. Le strategie "dal basso verso l'alto" più rilevanti partono dall'individuo e si sviluppano attraverso l'esempio e l'emulazione fino a generare cambiamenti di massa.  Pertanto, la permacultura non ha come obiettivo principale quello di far pressione su governo e istituzioni per cambiare la politica, ma quello di permettere a individui, famiglie e comunità locali di accentuare la propria autosufficienza ed autoregolazione.  Tale approccio si basa sulla consapevolezza che una parte degli individui e quindi della società è pronta, disponibile e in grado di cambiare il proprio comportamento, se crede che ciò sia possibile e rilevante.  Questa minoranza, socialmente ed ecologicamente motivata, rappresenta la chiave di volta di un cambiamento su larga scala. 
 
Naturalmente il mio bagaglio culturale artistico è intriso di arte italiana, e non solo. 
Mi ritrovo nei vedutisti, in pittura macchiaioli, Segantini, Canaletto, Boldini, Bernardo Bellotto, Guardi, Joseph Mallord William Turner; ma anche negli acquarellisti Ettore Roesler Franz, lo stesso Goethe e i più recenti Aldo Riso e Tullio Pericoli; per il disegno e la grafica Durer, Piranesi

Tra i fotografi, certamente rientro nel solco di quelli di architettura e paesaggio, alcuni dei quali coetanei contemporanei e amici, Gabriele Basilico, Mimmo Jodice e Luigi Ghirri; mentre per la fotografia rurale ed antropologica, l'amico Mario Cresci.

«Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina.
Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani.
Andare lenti é incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo.
E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo
.
» 
(Da "Il pensiero meridiano" di Franco Cassano)

Ogni uomo è una cometa, appare sulla terra per un breve periodo, l'importante è lasciare dietro di sé una scia di luce, e questo cerchiamo di fare noi artisti con le nostre opere.

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