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Il mio futuro è il mio presente



Il futuro non mi preoccupa perché è il mio presente a costruirlo, istante per istante; e il mio presente è costruttivo, perché la vita ha più fantasia e progetti per me di quanti ne possa avere io.
Creatività e Bellezza, le chiavi della mia serenità, assieme alla calma, alla pazienza, all'accettazione della vita e dei suoi ritmi; evito di combattere contro il tempo e gli imprevisti che, al contrario, colgo come opportunità nell'ambito di una vita come avventura, viaggio, scoperta, vissuta con curiosità e senso di meraviglia.
Il denaro per me è strumento e non fine, in quanto a me ne serve poco per vivere o finalizzato al mio lavoro. Felicemente precario da più di trent'anni, tutto quello che faccio mi interessa, fa parte della mia vita, mi rende libero e costa poco. Non corro appresso al consumismo e quindi al guadagno, non vado appresso all'ultimo modello, a vestiti alla moda, non ho bisogno di alcun oggetto particolare per essere felice. La mia felicità è sfamare la mia curiosità bulimica e alimentare la mia creatività.

Tutti possediamo troppe cose, e desideriamo averne troppe di più, inutili, ritenendole necessarie; invece vivremmo meglio con meno oggetti, con meno di tutto, sprecando meno di tutto, dagli alimenti al denaro, dall'energia elettrica all'acqua, dal denaro ai beni comuni. Chi ha molti soldi vive nell'ansia, teme le crisi, studia come difendere le proprietà; vive rabbioso, invidioso, prepotente. Io non ho mai avuto uno stipendio. L’ho fatto per essere libero e sereno nelle scelte di lavoro e di vita, anche dal pensiero del denaro.


Vivo e non mi lascio vivere, con consapevolezza e tentando di prendere coscienza ad ogni esperienza, del significato delle cose e del mio essere nel mondo; il mio, non quello degli altri, con i quali mi piace condividere le diversità che mi arricchiscono, interagire coinvolgendomi e coinvolgendoli.
Ascolto sempre tutti con un sorriso, per capire e imparare da tutti e ognuno, per stimolare i miei pensieri, per cambiare le mie convinzioni, per conoscere e migliorare me stesso, per conoscere e comprendere le ragioni degli altri; non giudico mai, per trovare e apprezzare ciò che unisce e mai ciò che divide, le capacità e l'impegno di ognuno.

Questo non è il mondo dei sogni? Niente affatto; è semplicemente un mondo a misura d'uomo.

La cosa a cui tengo di più è la libertà di vivere con lentezza, che mi permette di passare tra il rumore e la fretta, con occhio vivo e mente aperta, libero da qualunque costrizione; poter oziare e "perdere" tempo, prendendo il mio tempo, quel tempo guadagnato alla vita, che posso usare per potermi muovere camminando, o usando mezzi lenti, vivendo i luoghi con i 5 sensi + 2 cuore e mente, di incontrare le persone e parlarci, di visitare un parente o un amico, di osservare, di perdermi nei miei pensieri, e fermarmi per appuntarli.
Questa filosofia di vita mi ha costretto a rivedere i tempi della giornata, in una fluidità temporale, la scansione degli impegni, stravolgendo i programmi, con il gusto di abbandonare la via maestra per vicoli secondari sconosciuti, dove spesso trovo le esperienze più belle.

Tutto quello che faccio è passione, fatto con passione, ed è in vendita, anche se spesso regalo molto del mio tempo e delle mie idee. Se non mi servissero per vivere, non vorrei soldi per quel che so fare, chi mi conosce lo sa, regalerei e lavorerei gratis.

Sono orgoglioso del mio stile di vita, l'unica cosa che non sono disposto a mettere in discussione. Non mi vergogno, al contrario, con un senso di pena, guardo chi, intorno a me si affanna e che dovrebbe provare vergogna perché sostituisce la vita vera e la gioia con quelle fittizie rappresentate dal consumismo e dall’edonismo; chi non sa emozionarsi per il racconto di un anziano, ascoltando una musica, il silenzio o i rumori della natura, guardando un paesaggio; intenerirsi per un sorriso o parlando con un bambino.

Vendere quello che so fare e mi piace fare, mi rende libero, tanto quanto la mia regola: accontentarmi. Ciò che dico a tutti è: io lo faccio per la metà o per quello che hai da darmi, perché prima di possederlo ero più povero. Non mi devo arricchire.
Mentre lavoro penso molto, dunque sto bene, questa è la vera ricchezza. Faccio i miei lavori con calma, e a regola d'arte. Se qualcuno risparmia e io guadagno qualcosa, va bene così. E’ la mia economia: tempo e soddisfazione contro denaro = questa è la vita vera.

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