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Questione di numeri e secoli



Che strane le abitudini che a volte si hanno per complicarsi la vita. 
Ce n'è una letteraria che mi infastidisce da sempre, l'indicazione delle epoche storiche facendo ricorso al secolo con numerazione romana
Oltre a dare per scontata la conoscenza diffusa dei numeri romani, del che mi permetto di dubitare vista la scarsa cultura generale italica, costringe ad un giochino mnemonico per scalare 100 anni - sec. XIX (secolo diciannovesimo) intendendo 1800 - un giochino simile all'altrettanto cervellotico per cui le note in chiave di Fa o di baritono o basso, sul pentagramma degli spartiti di pianoforte corrispondono ad una nota che non è quella segnata.
Nei testi, ai numeri arabi hanno diritto solo i secoli che vanno da prima di Cristo (a.C.) al 900 dopo Cristo (d.C.).
A questo segue un'altra abitudine, l'apostrofo - '800 '900 - per nascondere il migliaio, quasi che l'1 fosse vergognoso.  


Per tutto quanto detto, non citerò mai il secolo XVII per dire 1600 o XX secolo per 1900, optando sempre per la numerazione "araba", dato che non sono razzista, e amo l'interculturalità; in realtà i numeri usati nel mondo contemporaneo, anche per contare gli euro, nacquero in India tra il 400 a.C. ed il 400 d.C. Furono trasmessi prima nell'Asia occidentale, dove trovano menzione nel 800 (nono secolo), ed in seguito in Europa nel 900 (decimo secolo). Poiché la conoscenza di tali numeri raggiunse l'Europa attraverso il lavoro di matematici ed astronomi arabi, i numeri vennero chiamati "numeri arabi". Quando i paesi arabi esportavano altro che non fosse petrolio o extracomunitari disperati, e l'Europa amava la cultura più che l'economia.

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