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Identità Integrazione Cultura Multiculturalità Dialogo

"Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" scriveva Dante.
In questo tempo, tutto incentrato sull'economia, il profitto e il consumismo, c'è chi pensa e dichiara che con la cultura non si mangia, dimenticando che di cultura si deve essere affamati, alimentandosene di continuo.
Cultura è Creatività, Arte (Musica, Letteratura, Cinema, Pittura, Scultura) passata e presente, Artigianato, Beni storici, Architettura, Geografia, Storia, Tradizioni, Religione, Dialetti, Agricoltura, Ambiente, Agroalimentare, Paesaggi, Bellezza.
L'istruzione, oggi, è vista come propedeutica al lavoro finalizzato al guadagno, e non all'arricchimento della mente e dello spirito, strumento utile ad affrontare la vita con maggiore creatività e coraggio costruttivo.
Per avere un identità bisogna conoscere e ri-conoscersi, diventare consapevoli di chi si è, da dove si viene, per scegliere dove andare.
Cultura Arte Bellezza arricchiscono aiutano a dialogare, aprirsi, accogliere, integrarsi e interagire, capire, capirsi, rispettare persone, cose e luoghi.
L'individuo, l'uomo, la persona, si elevano dalla loro animalità, in quanto si rispecchiano nei propri simili e nel genius loci dei luoghi nei quali nascono.
Ma qual'è lo specchio per le generazioni da molti decenni?
Una società senza identità, appiattita dalla globalizzazione, dall'edonismo e dall'egoismo individuale e sociale, nessuna conoscenza dell'identità dei luoghi d'origine.
Perfino l'opportunità dell'Unione Europea è vissuta come nemica, perché basata su ragioni economiche, dimentichi della ricchezza che l'Europa ha saputo produrre, nei secoli, in termini di diffusione e integrazione culturale, di conoscenze ed idee, tra i paesi europei e nei confronti di tutto il mondo.

Errori, certo, tanti, ma il mondo è fatto di uomini che lungo il proprio percorso sbagliano, cadono, si rialzano, si fermano, regrediscono, progrediscono.
Ma il progresso, in ogni tempo ed in ogni comparto, si è sempre avuto grazie all'unione d'intenti, apportando e condividendo ognuno le proprie esperienze e conoscenze.
Le famiglie e la scuola non aiutano i ragazzi a radicarsi nei luoghi e sui territori nativi. 
Sconosciuta ormai l'Italia e le eccellenze passate e presenti. 
I giovani, crescendo senza consapevolezza, senza radici sono pronti a svendersi a chiunque, convinti di provenire dal nulla essendo nullità, andando ovunque alla ricerca di sé stessi; sempre meno idealisti sempre più depressi.
Così, viene meno la passione di costruire e difendere le proprie idee e la propria appartenenza.
La globalizzazione vissuta come appiattimento economico, ha ucciso l'identità individuale sociale territoriale, e non è vissuta come opportunità multiculturale per un'apertura mentale di civiltà e progresso.
Dall'individuo alla famiglia, dalla scuola al territorio, è venuto meno il tessuto sociale.
Se non si conoscono le proprie radici e le radici degli altri, non è possibile capirsi, dialogare, discutere, confrontarsi, costruire.
Invece di confrontarsi con la conoscenza ci si scontra con l'ignoranza.
L'ignoranza e l'inaridimento consumista o infarciti di falsi ideali politici o religiosi, acriticamente abbracciati, portano a delinquere.
Avere avere avere, difendere egoisticamente il possesso, portano a distruggere; invece, condividere le proprie con le altrui conoscenze, porta a costruire e progredire
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