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Il mestiere dell'artista prezioso diario di un visionario artigiano del pensiero

Il mestiere dell'artista è il prezioso diario di un visionario artigiano del pensiero che si fa gesto e si concretizza in opera d'arte.
Si pensa che sia l'occhio lo strumento principale dell'ispirazione artistica, ma questo è solo parzialmente vero; infatti, per parlare attraverso le nostre opere d'arte, dobbiamo imparare ad ascoltare e non solo con le orecchie, ma col cuore.
Ascoltiamo, ascoltiamo, ascoltiamo, ché a parlare sia la nostra arte!

Usiamo i 5 sensi + 2 mente e cuore, siamo curiosi, viviamo nel mondo ma a modo nostro, facciamo che i ritmi della Creazione siano i nostri ritmi come creatori, perché siamo di questo mondo ma non gli apparteniamo
Seguiamo le emozioni, viviamo il nostro ozio creativo e perdiamoci nelle pause estatiche ed estetiche.
Lasciamoci trapassare, abbandonandoci e perdendoci nell'estasi del bello, ascoltando i racconti del silenzio.

Non riteniamoci mai di essere giunti alla fine della conoscenza, di noi stessi, degli altri e del mondo; perché non basta una vita per conoscere tutto.

Viviamo nel nostro mondo, con i nostri ritmi, pause e silenzi, priorità e valori diversi dal mondo terrestre, ricercando di appartenere a quello celeste, fatto di spirito, a cui noi artisti apparteniamo in quanto creatori di bellezza ed armonia.

Il mondo ci considera strani, perché diversi, non omologati, e la diversità fa paura.
Cerchiamo piuttosto i nostri simili, coloro che condividono il nostro mondo, senza limitazioni di lingua, razza o religione; senza confini, perché l'Arte non ha limiti e confini.

Coltiviamo la capacità e l’importanza di restare stupiti davanti a un qualunque dettaglio della quotidianità - da un tramonto ad una scarpa vecchia - sperimentatori, dobbiamo e possiamo rendere tutto nuovo, nella continua scoperta delle cose, portando cose nuove e nuove informazioni dal nostro mondo.

Facciamo uso strabiliante e sbalorditivo di oggetti e luoghi di comune approccio, rendendoli nuovi e unici, dotandoli di un potere immenso, attraverso la nostra creatività, il pensiero laterale.
Fotografiamo, dipingiamo una sedia, una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino, un paesaggio o uno scorcio, un'architettura, in modo naturale, riuscendo a trasmettere al lettore un brivido lungo la schiena, un'emozione, questo gli interessava più di tutto.

Non perdiamo mai di vista l'opera dei maestri del passato e l'opera dei contemporanei, perché il fatto di andare tutti in giro con lo stesso bagaglio e gli stessi strumenti espressivi, conferisce una grossa spinta all’autostima, rendendoci automaticamente degli esseri speciali, esclusivi, consapevoli.

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