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Adotto una dieta consapevole

Adotto una dieta consapevole, non sono medico e quindi quanto segue è frutto di buon senso, di esperienza vissuta, e di conoscenze acquisite leggendo ed ascoltando, il tutto condiviso con i miei medici di riferimento.

La mia filosofia di vita è vivere con poco, l'essenziale,  niente sprechi, alimentazione frugale, consapevole e felice di esser vivo; adotto la dieta - dal greco δίαιτα, dìaita, «modo di vivere» -, stile di vita consapevole, etico-responsabile ed eco-sostenibile, lento: 5 sensi + 2 mente e cuore; artista, filosofo, creativo, ascetico, visionario, contemplativo, lento, calmo e paziente per nascita e per scelta lavoro con sguardo lento, viaggio in treno bus e a piedi, e vivo praticando l'ozio meditativo e creativo e le pause estatiche estetiche.

Arrivato a 60 anni, dall'età di 50 mi son convinto che si debba vivere in maniera conservativa. 
Gli alimenti e la loro quantità, sono il carburante per far muovere la nostra macchina, ma non deve sporcare il motore, altrimenti rischiamo il sistema cardiovascolare, digestivo gastroenterico, e il cervello.

Quindi, nonostante la passione per la buona cucina, basta stravizi; attenzione alla qualità ed alla quantità di cibo. 
Ma per una dieta efficace ci vuole determinazione, costanza e pazienza; i risultati e i benefici arrivano alla lunga distanza.

15 anni fa, ero arrivato a 95 kg che, per 1 metro e 75 cm, sono veramente troppi. Andai da una dietologa e riuscii a calare a 80 kg; buoni ma ancora non proprio peso forma.
Per un po' ho mantenuto quel peso ma, nel frattempo, avevo sviluppato la disfunzione metabolica con conseguente aumento di pressione trigliceridi colesterolo e glicemia.
Essendo contrario all'assunzione di medicinali che essendo sostanze chimiche, hanno la cattiva abitudine di tappare una falla aprendone altre, modificando e addirittura distruggendo il microbioma presente nell'intestino, in grado di mantenere sano tutto il nostro organismo.
Non rimaneva che ricorrere alla medicina naturale per eccellenza la nutraceutica, cioé la giusta e buona alimentazione.
Ho cominciato ad alimentarmi col buonsenso e dopo altri 10 anni sono arrivato al peso forma di 70 kg, appiattendo completamente il mio addome.
Credetemi, non ho più acidità di stomaco né reflussi notturni, non ho più pancia e non mi si gonfiano più le caviglie. Segno che, nonostante la mia vita sedentaria, non cumulo grassi e zuccheri.

Ho cominciato a chiedermi cosa mangio durante i vari pasti della giornata e a fare la spesa quotidianamente, per tenere sotto controllo le quantità di cibo; il che mi fa anche risparmiare (tra € 4 e 5 al dì) non produco scarti e immondizia. Evito tutti i cibi lavorati industrialmente, controllo le etichette, da cui ho scoperto l'assurda aggiunta di sale e zuccheri inutili; sapevate che l'unico pomodoro in scatola o bottiglia senza zucchero aggiunto è quello a pezzettoni, che i Corn Flakes classici sono quelli con meno zucchero, mentre quelli con fibre, apparentemente più salutari, hanno una quantità di zuccheri spropositata.
In definitiva sono comunque un onnivoro che ha sostituito la carne col pesce, tutti i giorni in uno dei pasti; frutta e verdura, olio extravergine di oliva, ho sostituito pane e pasta con i legumi; niente dolci né fritti, tutto più crudo possibile, evitando la cottura che trasforma le sostanze benefiche dei cibi
Da bere, solo acqua.
Una dieta morbida e facilmente masticabile, utile anche ai denti che non sono più forti come da giovane.
Non sono un fanatico dei cibi light perché convinto che siano pannicelli caldi, e che i grassi nel latte e nello yogurt facciano sapore, mentre che i veri grassi da eliminare sono nei formaggi stagionati, negli insaccati, nei fritti.
Sono convinto che le allergie alimentari siano evitabili con cibi sani ed assunti nelle giuste quantità.

Ho riscoperto la scansione settimanale dei nonni, in cui il pasto "più ricco" si faceva la domenica; concentro in questo giorno un eventuale piatto di pasta (80 g) e la carne, rigorosamente bianca.

Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero, in modo che un pasto serale a basso livello glicemico non faccia crescere la glicemia a digiuno la mattina.

Ho abbandonato l'idea delle calorie applicando la dieta dell'etto, per la quale nessun piatto deve superare i 100 g; e mi sono applicato alle fibre, al controllo del contenuto di carboidrati e zuccheri: all'Indice Glicemico (ig) degli alimenti, non disgiunto dal Carico Glicemico (Cg) quantità assunta dei cibi (un cibo a basso indice glicemico, con pochi zuccheri, se preso in grande quantità, aumenta anche la quantità di zucchero).

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