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UGL Creativi, sindacato per uomini e donne fuori dal coro

Giuseppe Cocco con Daniela Romano
UGL Creativi nacque da un'intuizione di una mente creativa come poteva essere solo quella di un'artista e per di più donna: la pittrice Daniela Romano. La sua opera instancabile, dopo la sua prematura scomparsa, è stata rilanciata per volontà di un'altra donna, Renata Polverini, che, prima di abbandonare il ruolo di segretaria nazionale del sindacato, ci ha tenuto a che questa bella sfida ricominciasse da dove l'aveva lasciata Daniela Romano. Così, come nuovo segretario nazionale, è stato chiamato Lucio Castagneri (pittore e uomo di teatro) affiancato da Carlangelo Scillammà Chiarandà (autore teatrale) come responsabile organizzativo.
Per spiegare il senso e l’importanza di un sindacato degli artisti qual'è UGL Creativi, ecco di seguito le parole scritte anni fa agli iscritti UGL da Daniela Romano. A Lei come detto, si deve l’intuizione della necessità che anche lavoratori atipici quali gli artisti, lavoratori del pensiero e dell’arte, spesso il biglietto di presentazione della nostra Nazione all’estero, ma anche per la loro specifica attività la più fragile categoria di lavoratori quella meno tutelata e più soggetta alla benevolenza della fortuna o del potente di turno, avessero una forte rappresentanza in grado di esprimere opinioni ed esigenze per la tutela del proprio lavoro e della propria dignità di artisti.
“Ciò che ci deve differenziare da una qualsiasi Associazione culturale (molte già sono confluite nel nostro contenitore sindacale) per quanto benemerita, è l’opportunità di essere rappresentati coralmente, al di sopra dei personalismi, per interloquire con le forze di Governo e con gli Enti Pubblici a noi pertinenti al fine di migliorare i percorsi sociali e operativi dei lavoratori creativi. Questo è l’obiettivo principale a cui deve mirare la nostra fiducia, la nostra adesione : essere individui individualisti ma uniti per rappresentare con la forza dei numeri e delle idee un roccioso movimento di opinione.”

Aggiungiamo noi che il ruolo degli artisti e dell’arte contemporanea nella società di oggi, è in una fase di profonda trasformazione e riposizionamento, pertanto l’obbiettivo che gli artisti si devono prefiggere, è di rivolgesi a tutti, impegnandosi nel sociale e per il sociale, superando il sistema che li vuole far interagire solo con un pubblico di nicchia, ghettizzati nei luoghi non luoghi espositivi - gallerie e spazi museali - chiusi nell’incomunicabilità. Se il loro contributo, al contrario, riuscirà ad essere rivolto ad un pubblico più vasto, potrà migliorare “l’estetica del quotidiano” e quindi la qualità della vita. In ultimo, ma non ultimo, vuole aiutare i giovani artisti usciti dai vivai delle accademie ma anche gli artisti non più giovani, abbandonati a sé stessi al proprio destino e alle proprie forze; e rivalutare il nostro paese come interlocutore nel mondo dell’arte internazionale, non solo come depositario dell’arte passata, ma anche come promotore di quella presente e futura.
In un’Italia in cui la creatività, l’arte e agli artisti, oggi come ieri, risultano una necessità per alcuni e un bene superfluo per altri, la prima cosa da fare è promuoverne la conoscenza, l’alfabetizzazione e la diffusione, nel senso più largo possibile.

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