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Con una passeggiata giornaliera che mi porta dal Colosseo a raggiungere la villa in cima al colle del Celio, passando avanti alla chiesa di Santa Maria della Navicella, giungo all'arco che fa accedere al parco della villa e, dopo un breve vialetto intitolato a Nilde Iotti (politico e primo presidente donna della Camera dei Deputati) eccomi giunto.
Tra un caffè e una tartina, anche quest'anno, per il quarto anno, il fine settembre romano ha ospitato il Festival di Letteratura di Viaggio; un bagno di cultura nella splendida cornice scenografica di fine estate di Villa Celimontana, ai piedi della Villa Mattei, sede della Società Geografica. Ancora una volta, un meraviglioso viaggio nella letteratura di viaggio; spunti, suggestioni, lectio magistralis, di storia, geografia, fotografia e perfino di musica. Il fil rouge del Festival sono stati i 150 anni dell'Unità d'Italia.
In questa Italia cialtrona, dove per altro, ad oggi, proliferano 1400 festival tra letterari, filosofici, internazionali, spirituali, il Festival della Letteratura di Viaggio, quattro giorni per 10 ore al giorno, è una benefica immersione in un tempo sospeso, fuori dalla fretta e dal rumore del mondo, in un viaggio intorno al mondo reale e virtualmente raccontato dalla letteratura di viaggio, scritta e per immagini, in compagnia di viaggiatori e dei loro racconti storie e aneddoti di viaggio.
Il tema di quest’anno “Viaggio in Italia, Viaggi degli Italiani”, ha contribuito quindi, alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ricostruendo l'identità culturale lungo una passeggiata dal ritmo andante con moto, viaggiando adagio un passo dopo l'altro.
In un tranquillo salotto, condividendo, ogni giorno, stesse passioni e analoghe curiosità di 200 persone che si sono riversate giornalmente tra la platea, le panchine del parco, sedute sui cippi di palme tagliate o appoggiate ad un capitello sul prato prospiciente l'area.
Come sempre, riuscitissima la formula degli incontri dialoganti condotti e contrappuntati dalla maestria della delicata Giovanna Zucconi, che ripropone da quattro anni, ad ogni incontro, lo stile elegante di una viaggiatrice stanziale curiosa, assorta e frastornata dall'incontro, ora con singoli, ora con gruppi di viaggiatori e scrittori a confronto nella condivisione o contrapposizione di stili e modi di viaggiare. In grado di mettere a proprio agio, allo stesso tempo, questo o quel viaggiatore dall'aria spersa che sembra chiedersi “cosa ci faccio qui”; il narratore giovane un po' intimidito con lo smaliziato, più anziano. Quello che prende appunti durante il viaggio e quello che, tentando di scriverne di illeggibili, finisce per affidarsi alla memoria selettiva, vagando tra pensieri e ricordi in sedute simil psicanalitiche.
Se il servizio ti è piaciuto puoi acquistare una mia opera d'arte fotografica
Ubicazione:
Via della Navicella, 00184 Roma, Italia
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