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Cantiere Italia per la ricrescita

I "nostri rappresentanti" dilettanti allo sbaraglio, si sono incartati nella ricerca di manovre impossibili per cercare di trovare la quadratura del cerchio. I sindacati hanno perso la capacità propositiva e difendono l'indifendibile invece di proporre nuove ricette per la ripresa. I disoccupati aumentano assieme agli anziani e agli indignati.

L'era industriale è finita, la globalizzazione ci ruba ciò che è possibile clonare, bisogna ritrovare ciò che ci appartiene come identità, che ci offre le potenzialità per ricrescere, migliorando la nostra vita, non solo economicamente, ma anche nella vivibilità e soddisfazione. L'utopia dell'urbanizzazione e dell'emigrazione verso le grandi città, si è dimostrato un fallimento creando occupati frustrati e disoccupati disperati, ed è arrivata a saturazione. 

Consigliamo, non l'emigrazione verso paesi esteri, ma il ritorno verso i nostri paesi abbandonati. La scuola di massa, con l'interferenza dei mezzi di comunicazione di massa, hanno creato solo inculturazione di massa.  
Bisogna ritrovare ciò che ci rende unici e irripetibili nel mondo, che, grazie a Dio e agli uomini che ci hanno preceduto, ci offre un tesoro che aspetta solo di essere utilizzato: Agroalimentare, Ambiente, Cultura, Arte, che tanto piacciono al mondo intero. Restaurare, ricostruire, bonificare aree industriali dismesse, riattivare le ferrovie dismesse e migliorare, ottimizzare e razionalizzare le tratte ancora arretrate, offrendo un servizio utile alla mobilità sociale diffusa e allo sviluppo ecosostenibile; scavare aree archeologiche e curare i beni culturali, recuperare e ripopolare i più di 1000 comuni in stato di abbandono ripresidiando i territori, curando i luoghi violentati dalla cementificazione e dall'abusivismo. 
Promuoviamo l'istallazione di energie rinnovabili. 
Superiamo l'atteggiamento dei nostri padri e dei nostri nonni che pensavano fosse disdicevole fare lavori manuali. 
Oggi possiamo studiare per lavorare meglio in campagna e nell'artigianato. Possiamo usare le nuove tecnologie e le macchine per rendere più leggeri i lavori di ieri. I mezzi di comunicazione che rendono più vicine le zone che ieri erano isolate dalla "civiltà". Smettiamola di imporre a tutti di sottoporsi ad una scolarizzazione superiore che frustra molti, orientiamo, anche le scelte scolastiche, verso lavori di maggior soddisfazione, nell'area turistica, artigianale, agricola, turistica, edile.

La politica si incarichi di razionalizzare i servizi sul territorio, alleggerisca gli ospedali con servizi sanitari di base, migliori i trasporti pubblici, migliorino il gioco di squadra, non sopprimendo Comuni o Province, ma creando sinergie per migliorare i territori, il loro uso e la distribuzione di popolazione, servizi e lavoro. Basta blandire il popolo, il buon padre di famiglia, quando sceglie per il meglio, decide e impone, altrimenti, non solo non risolve, non educa, ma rende insicuri i figli. Medico pietoso fa la piaga cancrenosa. Tagliamo la classe politica e la spesa relativa, ma auspichiamo che tutti i politici, nazionali e locali, scendano per le strade, osservino, conoscano, ascoltino e poi progettino e decidano. Ma per favore, prendano coscienza del Paese che si propongono di dirigere e rappresentare.

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