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Fuga dalla cultura. Il calo europeo e il crollo italiano

Cala la partecipazione dei cittadini europei alle iniziative culturali. A guidare la discesa è proprio l'Italia, con Bulgaria, Cipro, Malta, Portogallo e Ungheria. E’ quanto emerge dall’Eurobarometro sull’accesso e partecipazione culturale nell’Ue, che ha coinvolto 27.000 cittadini in 27 Stati membri.

Eurobarometro. Secondo l’Eurobarometro negli ultimi sei anni l’accesso e la partecipazione dei cittadini europei alle attività culturali – dalla lettura di un libro alla visita di un museo – sono diminuiti in tutti gli Stati membri. Rispetto al 2007, i cittadini europei che hanno aderito ad un’iniziativa culturale è diminuito del 3%, scendendo a quota 18%. Il calo più significativo è stato registrato nell’ascolto di programmi radiofonici culturali e nella visione di programmi televisivi culturali, dal 78% nel 2007 al 72% nel 2013. L’Italia si trova ben al di sotto della media europea, con il 60% degli italiani che ascoltano o vedono programmi culturali.

Ostacoli alla cultura. Tra i principali ostacoli che limitano l’accesso alla cultura negli Stati membri vi sono la mancanza di interesse – quando si tratta di andare al teatro (36%), all’opera (50%), in una biblioteca pubblica (43%) o ad un concerto (29%) - o di tempo, nel caso della lettura di un libro (44%), di una visita al museo (37%), della visione e ascolto di programmi culturali (31%). Rispetto alla media europea gli italiani sono meno interessati ai concerti (40%) e all’opera (55%).

Partecipazione. Per quanto riguarda la partecipazione alle attività culturali – sia in termini di frequentazione che di partecipazione attiva - gli Stati del Nord Europa guidano la classifica. In Svezia (43%), Danimarca (36%) e Paesi Bassi (34%) i cittadini partecipano più assiduamente ad eventi ed iniziative culturali, al contrario di portoghesi e ciprioti (6%), rumeni e ungheresi (7%) e italiani (8%).

Danesi (74%), svedesi (68%), finlandesi (63%) e olandesi (58%) sono i cittadini europei che nel 2013 hanno partecipato più attivamente ad iniziative culturali, dalla realizzazione di un film alla scrittura di una poesia. I livelli più bassi di partecipazione attiva sono stati registrati in Bulgaria (14%), Malta (18%), Italia (20%) e Ungheria (21%).

Cultura e Internet. In Europa, il 30% dei cittadini intervistati utilizza Internet almeno una volta alla settimana per ‘esplorare’ eventi culturali. In Italia questa percentuale è superiore di 4 punti, aumento dovuto anche al maggiore interesse degli internauti italiani ai blog e siti-web che si occupano di cultura e alla diffusione di contenuti culturali propri sul web.

Cultura europea. Rispetto alla media europea, gli italiani partecipano meno ad attività culturali che coinvolgono altri Stati membri, con il 21% degli italiani che legge un libro di un autore non italiano (-10%) e il 10% che vede o ascolta programmi televisivi o radiofonici non italiani (-17%).

L’Eurobarometro è stato pubblicato in concomitanza con il Forum europeo della cultura, in programma a Bruxelles fino al 6 novembre 2013. (Fonte Euroactiv.it)

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Fuga dalla cultura. Il calo europeo e il crollo italiano
Il nostro Paese è al 23° posto della classifica continentale. Colpa della crisi? Non solo: mancano tempo e interesse
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES (LA STAMPA)

Nella penisola della Cultura che arretra non tiene più neanche il fronte del piccolo schermo. 40 italiani su 100 ammettono di non aver toccato il telecomando o acceso la radio nell'ultimo anno
sono quasi il doppio rispetto al 2007 e confessano d'essersi astenuti perlopiù per mancanza d'interesse o tempo. Quelli che non hanno letto neanche un libro, sono 44 su 100, mentre a quota 70 è il gruppo di chi non ha visitato un museo o una galleria.
Che sia colpa della crisi o dei costumi che cambiano, sono numeri da brividi per un paese che ha una tradizione e un patrimonio culturale fra i più straordinari del globo.
In Europa fanno quasi tutti meglio, sentenziano i numeri del sondaggio Eurobarometro condotto in maggio sul tema «Accesso/partecipazione alla cultura» e diffuso dalla Commissione Ue. Se si prende l'indice della fruizione attiva delle attività e si mettono insieme la frequenza «alta» e «molto alta», l'Italia appare al 23° posto della classifica continentale.
Abbiamo un coefficiente da 8, dieci punti dalla media europea.
La Spagna è a 19, 1a Francia a 25, il Regno Unito a 26 e i recordman svedesi sul tetto a 43. Lontanissimi, davvero.
È un problema globale.
Culturale in senso lato. Si legge poco. Quasi non si balla o suona se non per ridere. Alla radice devono esserci famiglia e scuola, più alcune lacune amplificate da un rapporto fra desideri privati e offerta pubblica che non pare funzionare come altrove. Appena sei italiani su cento dichiarano di aver dimestichezza con uno strumento musicale, ma solo il 4% canta con una continuità superiore a quella che richiede la doccia.
3 su 100 sono stati a scuola di ballo (18% nell'Ue), 2 su 100 lavorano nel cinema o nella fotografia con un qualche ambizione almeno semiprofessionale (12% nell'Unione).
Pochi quelli che dichiarano di aver scritto un romanzo, una poesia o un saggio, un magro due per cento contro il 5 riscontrato nella media del 27 stati dell'Unione.
Colpisce la limitata sensibilità al fascino delle muse, come se non si potesse o non si volesse dar fiato all'estro e alla sensibilità che pure non deve GU ALTRI Inglesi e francesi sono sopra di noi, mai più attivi sono gli svedesi L'ECCEZIONE 1.125% viaggia spesso su Internet, la media europea è 22%.
La somma dell'indagine dell'Eurobarometro sulle attitudini degli italiani è disarmante. 80 su 100 non studiano la danza, non fanno musica, non scrivono, non fotografano, non fanno lavori creativi al computer, non disegnano.
Che resta, allora, se hanno pure rinnegato la tv? Vanno sul web, per dirne una.
Il 25% del campione italiano sondato da Eurobarometro viaggia su Internet tutti i giorni o più volte la settimana, risultato che ci pone oltre la media europea (22%).
1 su 2 naviga per essere informato, il che conferma il futuro della Rete come catalizzatore di news e analisi. 1 su 3 cerca musica da ascoltare in streaming e pochi meno sono quelli che la scaricano (28%); il 14% degli internauti ha un blog, dato superiore al valore europeo (11%).
Il gruppo si sgretola quando si giunge allo shopping onlíne, libri, dischi e spettacoli, ovvero la cultura attiva e a pagamento: 11% contro una media Ue del 27%.
Soldi per uno spettacolo sembra essere poco gradito. Ci salva il cinema, stabile nelle preferenze degli italiani (53% ci è andato almeno una volta nell'ultimo anno) e d'un soffio oltre il dato di
riferimento europeo. Ma andiamo male coi monumenti, frequentati da appena il 41% degli intervistati, 8 punti in meno rispetto al 2007, 10 in meno rispetto agli altri europei.
Si scende ai 26% coi concerti, al 24% con le librerie e il teatro e al 17% per balletto e opera.
Con un riassunto spannometrico, si può dire che 1 italiano su 4 fa di tutto, 1 su 2 va al cinema, e 2 su 3 si deliziano con la tv.
Spiegare il perché della bassa frequenza e della ritirata è roba da sociologi o antropologi, anche se gli economisti avrebbero probabilmente parecchio da dire. A Eurobarometro gli italiani hanno spiegato che la lontananza dalla cultura praticata è un cocktail fra carenza di interesse (teatri e biblioteche in testa) e mancanza di tempo (libri su tutto). Poi ci sono i soldi. Per un quarto del campione i concerti costano troppo cari, però il dato sale al 42% per i giovani, ed è una cosa su cui i promoter dovrebbero ragionare. Il 35% trova i musei esosi, magari è il riflesso della fine del mecenatismo pubblico e dell'adeguamento dei listini ai costi. Avrebbero però davvero più visitatori se costassero meno? Forse. A studiare bene il quadro complessivo è chiaro che sarebbe in ogni caso molto dura.

Le abitudini: quante volte negli ultimi 12 mesi?
72% Guardato o 60% ascoltato un programma culturale alla tv o alla radio
68% Letto un libro
52% Andato al cinema
41% Visitato una località storica
30% Visitato un museo o una galleria d'arte
35% Stato a un concerto
11% Entrato in una biblioteca pubblica
24% Stato a teatro
17% Visto un balletto o una commedia o un'opera

MEDIA DEI 27 PAESI UE 28%
ITALIA 18%

La partecipazione - Indice di partecipazione culturale. Su un campione di 100, quanti hanno una presenza «alta» o «molto» nel mondo delle arti
Svezia Danimarca Olanda Estonia 34%
Regno Unito 43%
Lussemburgo 24%
Finlandia 24%
Slovenia 24%
Lituania Lettonia 21%
Spagna 19%
Belgio 42%
Germanìa 18%
Irlanda 18%
Repubblica Ceca 17%
Malta 14%
Slovacchia 14%
Croazia 12%
Austria 11%
Polonia 11%
Bulgaria 9%
ITALIA 8%
Ungheria 7%
Romania 7%
Cipro 7%
Portogallo 6%
Grecia 5%

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