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È la Pieve più antica sorta nella Valle del Lamone, le cui origini sono assai remote, risalenti a Galla Placidia, figlia di Teodosio, che l'avrebbe fatta erigere sui resti di un tempio dedicato a Giove Ammone tra l'VIII e il X secolo (700-900).
È anche detta "in Ottavo" in quanto è collocata all'ottavo miglio della strada romana ("Via Faventina", indicata nella Tavola Peutingeriana) che congiungeva Faenza con l'Etruria.
Traversato un breve tratto di strada bianca fiancheggiato da filari di kiwi, si passa il sottopasso della ferrovia Faentina, arrivando ad un piccolo piazzale sterrato su cui si prospetta un'area edificata comprendente la facciata della Pieve con alle spalle il campaniletto, in stile romanico, un cancello dietro al quale è un giardinetto con pozzo, circondato da un piccolo conventino e, sulla destra, un altro cancello dietro il quale è un piccolo cimitero.
Suggestivo tempio in stile romanico, immerso nel silenzio, rotto solo dal canto di qualche uccellino, si offre alla vista completamente ricoperto da mattoni rossi e, girando fin dietro, bella anche la vista della piccola abside che armoniosamente si lega al campaniletto.
A pianta basilicale, con 3 navate, divise da archi che poggiano sopra undici colonne di marmo grigio e una di Verona, molto diverse fra loro come spessore e larghezza (forse di materiale di reimpiego di un antico preesistente tempio dedicato - come già accennato - al dio Giove Ammone).
Traversato un breve tratto di strada bianca fiancheggiato da filari di kiwi, si passa il sottopasso della ferrovia Faentina, arrivando ad un piccolo piazzale sterrato su cui si prospetta un'area edificata comprendente la facciata della Pieve con alle spalle il campaniletto, in stile romanico, un cancello dietro al quale è un giardinetto con pozzo, circondato da un piccolo conventino e, sulla destra, un altro cancello dietro il quale è un piccolo cimitero.
Suggestivo tempio in stile romanico, immerso nel silenzio, rotto solo dal canto di qualche uccellino, si offre alla vista completamente ricoperto da mattoni rossi e, girando fin dietro, bella anche la vista della piccola abside che armoniosamente si lega al campaniletto.
A pianta basilicale, con 3 navate, divise da archi che poggiano sopra undici colonne di marmo grigio e una di Verona, molto diverse fra loro come spessore e larghezza (forse di materiale di reimpiego di un antico preesistente tempio dedicato - come già accennato - al dio Giove Ammone).
Guarda il video (qui sopra) con gli Acquarelli dedicati alla Pieve di Tho e se ti interessa acquistarne qualcuno, (stampe e/o oggettistica), clicca sul logo sottostante
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Pieve del Tho
Pieve in Ottavo
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Ubicazione:
Via Siepi, 2, 48013 Brisighella RA, Italia
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