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FotoGrafia tra arte, innovazione, crisi etica ed economica


Sembra perdersi nella notte dei tempi, quando ci si interrogava se la fotografia digitale fosse o non fosse fotografia. Nonostante la scrittura con la luce sia possibile con qualsiasi mezzo; e così come l'abbandono della stilografica in favore della biro, della macchina da scrivere per il computer non abbiano variato il risultato della scrittura, in ambedue i casi, l'innovazione ne ha certamente imbastardito l'uso, grazie alla facilità di approccio dilettantesco diffuso.
La fotografia, appartenendo alla famiglia delle arti moderne e contemporanee, è stata vittima della società del profitto e dell'innovazione a tutti i costi, finendo vittima di quella sovrapproduzione che ha portato all'attuale crisi economica. 
Ma il vero problema, non è stato il progresso tecnologico, bensì l'impoverimento culturale dei creatori. La fotografia e l'arte sono state asservite al capitalismo, diventandone ancelle loro malgrado, a cominciare dalle avanguardie artistiche del '900; l'economia del profitto ha come regole l'innovazione e la concorrenza, che travolge il vecchio per portare avanti il nuovo. Per indurre a consumare quantità sempre maggiori di merci, occorre introdurre in continuazione nei mercati prodotti innovativi che tengano alta la domanda ben oltre le necessità effettive.


La fotografia, inoltre, è arte divisa tra due mercati che si rincorrono e sostengono in maniera perversa: da una parte le opere dell'ingegno artistico, dall'altra il mercato delle attrezzature fotografiche, necessarie alla realizzazione delle opere e di quelle che millantano esserlo. La libertà offerta dal digitale, ai progettisti, ha fatto sì che nascessero sia i telefoni smartphone sia le fotocamere mirrorless; questa rivoluzione progettuale, ha penalizzato le fotocamere compatte, schiacciate commercialmente dai primi due sebbene abbiano ancora tante potenzialità inespresse. 
D'altronde, i telefoni cellulari in grado di scattare foto di qualità soddisfacente stanno ormai raggiungendo una diffusione epidemica. 
Così, molti possessori di smartphone stanno contraendo anche il morbo della fotografia, che però ha come primo sintomo, una grande insoddisfazione verso uno strumento che, pur promettendo tanto, altrettanto limita la creatività. 
Alcuni usano e abusano app che banalizzano artisticamente scatti banali. Trattasi di pannicelli caldi, spesso gratuiti, in grado di dare un'euforia virtuale, ma spersonallizzante. 
Altri, per fortuna, comprendono che per risultati originali di visioni originali, c'è bisogno di strumenti versatili e controllabili; e, dopo aver provato il gusto di una fotocamera a sistema, entrano a far parte della schiera degli appassionati.
Fino a dieci anni fa la scelta dell’aspirante fotografo ricadeva obbligatoriamente su una reflex, e così anche agli inizi del digitale. Ma poi sono arrivate le mirrorless (compatte a ottica intercambiabile), più piccole delle reflex ma complete di tutte le caratteristiche delle ammiraglie, allettando quindi il grande pubblico in quanto meno distanti dagli smartphone. Naturalmente la lotta commerciale senza quartiere, ha portato gli uni e le altre, a tentare di far proprie le caratteristiche tipiche dell’altra per risultare appetibile alla massa.
Gli smartphone hanno montato sensori da risoluzioni esuberanti e zoom digitali, esposizioni multiple per ridurre il rumore, effetti di sfocatura digitale per emulare ottiche ad alta luminosità; in alcuni casi una nutrita serie di accessori e aggiuntivi ottici, talvolta tanto pesanti e voluminosi da snaturare il concetto di tascabilità tipico degli smartphone.
Le mirrorless, invece, ormai tascabili, hanno la versatilità e la qualità delle reflex, adottando spesso sensori di grossa taglia e circondandosi di ottiche sempre più numerose e diversificate. Pur soffrendo ancora di inferiorità dovuta all’autofocus a rilevazione di contrasto sul sensore, più lento di quello delle reflex.
Le reflex hanno imparato a fare i video, a volte talmente bene da scalzare le cineprese dai set cinematografici; ad uno stadio avanzato le funzioni di controllo remoto delle fotocamere tramite smartphone o tablet e soprattutto di connettività wi-fi alla rete internet.


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