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Da sempre, gli artisti italiani, continuatori della tradizione artistica italica che ci ha resi unici ed apprezzati nel mondo, per la nostra società sono dei paria, privi di alcun diritto di cittadinanza; appartenendo ad una categoria di precari cronici, fiscalmente non riconosciuti.
Pertanto, in questo momento di crisi economica e, prima ancora, culturale, cogliendo l’insita opportunità di cambiamento, con lo Job Art si propongono tutele per chi svolge, come attività lavorativa unica, un’arte visiva o plastica.
- Sgravi fiscali alle famiglie, primi mecenati dei giovani artisti, per il sostegno alle spese scolastiche, allargando quanto deciso per le scuole paritarie, alle scuole d’arte ed Accademie di belle arti;
- Provvidenze statali a tutela decrescente (similmente alle pensioni per invalidità): esenzione fiscale in cambio di un certo numero di opere da donare allo Stato annualmente da parte dell’artista; l’importo verrà decurtato delle somme derivanti dall’attività di vendita di opere d’arte;
- In alternativa, applicazione e allargamento sgravi fiscali previsti dalla legge sui beni culturali (Art-Bonus), ai privati che decidano di sostenere artisti contemporanei singoli o organizzati in gruppo, con finanziamenti, donazioni di beni mobili ed immobili;
- Esenzione tasse fino a reddito di 15.000 euro nette, detratte le spese sostenute per aggiornamenti, strumenti e materiali, mostre;
- Iva al 4% sulla vendita delle opere d’arte.
Le donazioni si possono fare:
* Con bonifico IBAN: IT24L0760105138236581936584
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