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Crash-Non luoghi: Treni e Stazioni

Il sociologo Marc Augè definisce “non luoghi” gli spazi progettati appositamente per un popolo “di passaggio” che si ferma solo temporaneamente al loro interno. Dunque, sono “non luoghi” gli aeroporti, le stazioni e i mezzi che vi transitano: treni, aerei, bus. Se poi questi luoghi vengono abbandonati, perdendo anche la loro identità, allora diventano non luoghi per eccellenza. Lo racconta con il filmato “Treni e Stazioni”, di Djamila Borra e Roberta Mocco, “Crash – I luoghi e la Storia”, il programma di Rai Cultura dedicato ai non-luoghi italiani, condotto da Valeria Coiante, in onda lunedì 27 aprile alle 23.00 su Rai Storia, ch 54 del Digitale Terrestre e ch 23 TivùSat.
Si parte dal caso dell’Air Terminal Ostiense a Roma. Progettato in occasione di Italia ’90 dall’architetto Julio Lafuente, su ispirazione dei grandi edifici pubblici americani e inglesi dell’Ottocento, avrebbe dovuto collegare la stazione Ostiense all’aeroporto di Fiumicino, ma rimase inutilizzato per molti anni, diventando meta di senzatetto e rifugiati. Solo di recente l’enorme edificio è riuscito a recuperare un’identità, diventando la sede commerciale dell’eccellenza alimentare italiana.
Altra opera pubblica costruita a Roma in occasione di Italia ’90 e poi abbandonata è la stazione di Vigna Clara: funzionò solo otto giorni, e al contrario dell’Air Terminal Ostiense, è ancora alla ricerca di un suo utilizzo.
Un recupero straordinario è quello che ha interessato le carrozze storiche dei treni della Ferrovia del Sud Est, in Puglia, vecchie motrici e vagoni in legno dei primi del Novecento, che incedono lenti su binari non elettrificati attraversando uliveti centenari, muretti a secco e campagne coltivate fino nelle zone più estreme del Salento. Le ferrovie del Sud Est coprono una linea di quasi cinquecento chilometri, raggiungendo più di 80 comuni lungo un percorso scandito dai vecchi caselli, che in molti casi sono stati ristrutturati e destinati a nuovi scopi, anche culturali.
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