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Io artista sono un bene culturale

L'Artista è un bene culturale contemporaneo da preservare.
L'Artista che ha il diritto dovere di vivere nel suo tempo testimoniandolo e scrivendone la storia, per il presente ed il futuro, facendo parte dell'identità territoriale, creandola a sua volta.
L'Artista che prende il testimone dal passato, continuando realizzando arricchendo e lasciando bellezza in eredità alle generazioni future.
L'Artista testimone ed ambasciatore del proprio paese.
L'Artista questo sconosciuto.

(Renzi) Più fondi alla cultura e all'educazione - "Il governo proporrà nel prosieguo della legge Stabilità di spostare al 2017 la diminuzione dell'Ires, ma impiegheremo 2 miliardi di euro per dare una risposta ai professionisti della sicurezza e dell'educazione. Un miliardo in sicurezza, uno nell'identità culturale". 

(Franceschini) Art-Bonus stabilizzato e reso permanente al 65%
Viste le numerose richieste e il grande successo riscosso dall’ArtBonus in tutto il Paese, viene resa permanente l’agevolazione fiscale del 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura. L’Art Bonus riconosce un credito d’imposta del 65% dell’importo donato per il finanziamento di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; per il sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione; nonché per la realizzazione, il restauro e il potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo.


(Poletti) "Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21" "In Italia - ha sottolineato - abbiamo un problema gigantesco: è il tempo. I nostri giovani arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo. Quasi tutti quelli che incontro mi dicono che si trovano a competere con ragazzi di altre nazioni che hanno sei anni meno di loro e fare la gara con chi ha sei anni di tempo in più diventa durissimo".

Ma nessuno si cura degli Artisti - studenti dei licei artistici ed istituti d'arte, laureati delle Accademie di Belle Arti, operatori culturali in servizio permanente effettivo - 

Da sempre, gli artisti italiani, continuatori della tradizione artistica italica che ci ha resi unici ed apprezzati nel mondo, per la nostra società sono dei paria, lavoratori di serie B, o peggio, privi di alcun diritto di cittadinanza; appartenendo ad una categoria di precari cronici, fiscalmente non riconosciuti. Se riempiendo un modulo, quando chiedono quale sia la nostra professione, proviamo a rispondere “artista” diranno che questa voce, nell’elenco delle professioni non esiste e che le possibilità alternative sono due: sostituirla con “in cerca di occupazione” "disoccupato" o degli asterischi.
Pertanto, in questo momento di crisi economica e, prima ancora, culturale, cogliendo l’insita opportunità di cambiamento, con lo Job Art si propongono tutele per chi svolge, come attività lavorativa unica, un’arte visiva o plastica.

Allora ecco alcune proposte concrete:

  • Sgravi fiscali alle famiglie, primi mecenati dei giovani artisti, per il sostegno alle spese scolastiche, allargando quanto deciso per le scuole paritarie, alle scuole d’arte ed Accademie di belle arti;
  • Provvidenze statali a tutela decrescente (similmente alle pensioni per invalidità): esenzione fiscale in cambio di un certo numero di opere da donare allo Stato annualmente da parte dell’artista; l’importo verrà decurtato delle somme derivanti dall’attività di vendita di opere d’arte;
  • Applicazione e allargamento sgravi fiscali previsti dalla legge sui beni culturali (Art-Bonus), ai privati che decidano di sostenere artisti contemporanei singoli o organizzati in gruppo, con finanziamenti, donazioni di beni mobili ed immobili;
  • Esenzione tasse fino a reddito di 15.000 euro nette, detratte le spese sostenute per aggiornamenti, strumenti e materiali, mostre;
  • Iva al 4% sulla vendita delle opere d’arte.

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