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Lo stile di vita digitale permette di essere padroni del proprio tempo e non provoca stress

Artista Fotografo, voglio raccontare come come ho riconvertito la mia passione in un lavoro digitale driblando la crisi della mia professione e trasformando le mie passioni in un lavoro digitale che mi permette di essere libero di poter lavorare, mostrare, condividere ed inviare il mio lavoro, ovunque.


Amo l'Arte la Fotografia l'Italia minore con la M maiuscola e la sua Agricoltura, e a questo mi sono dedicato per quarant'anni come free lance. Ma dopo decenni di carta stampata, il lavoro è andato morendo mentre nuove opportunità e sfide si affacciavano grazie al digitale e ad internet. Così, dal 2000 iniziai a curiosare sulla rete e acquistando uno dei primi apparecchi digitali, ad impratichirmi di questa nuova tecnologia. Così, a differenza di molti miei colleghi fotografi quarant'enni, non rifiutai le nuove tecnologie riconoscendo nuove opportunità grazie alle quali poter sviluppare la fotografia tornarnando alle mie radici artistiche. La passione per l'arte fotografica è stato il motore che mi ha dato la forza per driblare la crisi. Ora mi sono trasformato in Net Digital Photo Artist Slow Nomad Worker, in ogni fase del processo artistico, dallo scatto alla trasformazione alla vendita online ed offline.


Essere Artisti nomadi digitali non vuol dire solo essere viaggiatori ma creativi, e la creatività è una condizione di nomadismo mentale.


Il nomadismo digitale è uno stile di vita che ben si attaglia all'artista che vive libero da ogni regola e obbligo, guidato e ispirato dagli istinti primordiali come fame, sete e sonno,  soddisfacendosi in spazi aperti e pieni di luce, senza cartellini da timbrare.


Troppo spesso la fretta sottrae il tempo per incontrare gli altri e il mondo circostante, vivere, osservare, pensare, riflettere, emozionarsi, soffermarsi a godere della bellezza.
Scopo e impegno dell'artista è testimoniare il suo tempo, creare icone, mostrando agli occhi e al cuore il bello che agli altri sfugge; dando visibilità a ciò ed a chi non ne ha.


Lo stile di vita digitale permette di essere padroni del proprio tempo, delle proprie scelte, della propria vita e non provoca stress.


Ed io, contemplativo, meditativo, filosofo, sognatore, utopista, ascetico, creativo, vivo e lavoro con lentezza con i 5 sensi + 3 spirito, cuore e mente, eco-sostenibile e convinto che non si viva di solo pane, bensì di bellezza cultura e spiritualità, grazie al nomadismo digitale, posso condividere tutto ciò senza liniti di tempo e di spazio.


“Tutte le buone idee arrivano grazie a un'opportunità” (Max Ernst)
ed io sono tornato all'arte pittorica con l'elaborazione fotografica digitale, con i miei fotoacquerelli digitali, creandomi un sistema di autogestione e autodeterminazione.


L'Artista nomade digitale, grazie al computer naviga tra idee, ispirazioni, ed elaborazioni digitali del suo archivio; grazie ad internet, finalizza il proprio girovagare in rete per fare rete, generando attraverso un laboratorio creativo digitale, grazie al quale, senza limiti di tempo e spostamento, incontra, si ispira, si aggiorna, interagisce, si confronta, si contamina, progetta ed opera.
Va oltre il sistema asfittico delle gallerie e dei mercanti d'arte, creando gallerie virtuali attraverso le quali realizza l'e-commerce delle proprie opere; usando i social network crea contatti personali, fa conoscere diffonde e mostra il proprio lavoro, contattando e raggiungendo gallerie e addetti ai lavori - critici, galleristi, collezionisti o semplici appassionati - fisicamente e umanamente irraggiungibili con i normali strumenti.


Infatti, l'Artista nomade digitale, abbatte i costi utilizzando le potenzialità offerte dai moderni mezzi di comunicazione telematica, attraverso l’immissione dell’opera e della ricerca artistica, all’interno di una rete di produzione e fruizione globale, grazie all’uso del computer e il collegamento internet. Grazie al trasferimento dei materiali estetici, privati della propria consistenza materica, può addirittura vendere e trasferire le proprie opere/file attraverso la rete a chiunque e dovunque; chi li riceve può rimaterializzarli attraverso i propri strumenti (stampante, monitor, videoproiettore, ecc,). 


Nel mondo occidentale avanzato, è già sorto un nuovo illuminismo digitale e gli Artist Nomad Worker italiani potrebbero scrivere un nuovo rinascimento italiano. Ma, come dice Rita Cioce nel suo articolo "Letterata alla Riscossa: Come Ho Trasformato la Mia Passione in Un Lavoro" sul sito Nomadi Digitali,  abbiamo bisogno di un “pensiero filosofico” che ponga le basi ad una nuova economia, e che questa affondi le sue radici nei benefici del “fare rete.”
Eppure, come evidenzia Rita Cioce nell'articolo citato, che condivido appieno, ad oggi, gli italiani continuano a dividersi in tre gruppi socio-lavorativi:


  1. I visionari che, come la tradizione vuole, sono visti come pazzi o rivoluzionari.
  2. Gli abitudinari, scontenti ma mai abbastanza per rompere la propria rassicurante routine.
  3. I sognatori pigri, ovvero quelli che vogliono cambiare il mondo, ma presi da sconforto e bassa autostima, se ne stanno lì a guardar le stelle chiedendosi se un giorno il mondo sarà migliore e nell’attesa restano inchiodati nella loro zona di comfort.


Ancora non si riesce a far comprendere che l’unico modo per migliorare le vite individuali e rilanciare il nostro sistema economico è la rivoluzione dolce della digital economy, sinergica, condivisa, ecologica e sociale.


La vita è un viaggio a tempo limitato e dalla scadenza sconosciuta; se ce lo ricordassimo mentre “viviamo”, non butteremmo via il nostro tempo schiavi di una vita che non ci appartiene e non ci soddisfa!

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