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La lunga strada di sabbia di Pier Paolo Pasolini, racconto superficiale e deludente dell'Italia costiera


Estate 1959. Per la rivista Successo, Pier Paolo Pasolini percorre la costa italiana al volante di un Fiat Millecento per realizzare La lunga strada di sabbia un reportage sull’Italia costiera tra tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile. 

Risultato, un viaggio troppo superficiale, frettoloso, parziale, misero, deludente.
Come al solito, come tutti i viaggiatori, salta a pié pari la Calabria per correre in Sicilia. Arrivato a Maratea dichiara una nullità non citandole, le bellezze di Praja, la costa dei Cedri, Tropea, Scilla, solo per citarne alcune.
Ma anche la Sicilia non viene circumnavigata, prendendo in considerazione solo la costa sud e saltando tutto con l'ansia di arrivare sempre più a sud a Porto Palo.
E la Sardegna?
Per tornare alla Calabria, nel percorso a risalire verso Taranto, citazione di Soverato, Cutro, Crotone.
Ma anche la Puglia è ridotta a Taranto e Santa Maria di Leuca e qualche citazione. 
Smorto, perso come un asino in mezzo ai suoni, fino a che non raggiunge i suoi lidi natii, dall'Emilia al Friuli, dove si rianima tra ricordi e rammarichi per ciò che non è più come lo ricordava.  
Insomma, da un autore e uomo di cultura come Pasolini, ci si sarebbe aspettato molto di più; una maggiore attenzione, curiosità e profondità di considerazioni.

A quarant’anni di distanza, il fotografo Philippe Séclier ha ripercorso quello stesso itinerario, ritrovando tracce, immagini e memoria del grande scrittore e del suo memorabile ritratto dell’Italia.

Se il testo pecca di superficialità, le fotografie, non sono da meno. Oltretutto fa meraviglia che un editore fotografico di valore come Contrasto, abituato a immagini quali quelle della Magnum Photo, possa aver messo la sua firma a fotografie così confuse e poco professionali. Dispiace dover parlare in questi termini di un collega, ma sorge prepotentemente, anche pensando ad un volume che ha il suo costo.  

Infine nel libro, per la prima volta, viene pubblicato il testo completo de "La lunga strada di sabbia", insieme al dattiloscritto originale di Pier Paolo Pasolini.
Un documento unico per tornare a conoscere, a trent’anni dalla sua morte, l’arte di un grande scrittore e intellettuale e riscoprire il forte legame che lo univa al nostro paese. 

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