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Dopo 20 fermate (Ciampino - Colleferro-Segni-Paliano - Frosinone - Cassino - Caserta - Salerno - Battipaglia - Eboli - Sicignano Degli Alburni - Picerno - Potenza Centrale - Grassano-Garaguso-Tricarico - Ferrandina-Pomarico-Miglionico - Metaponto - Taranto - Grottaglie - Francavilla Fontana - Oria - Latiano - Mesagne), tutte stazioni alle quali si vorrebbe scendere per scoperte certe quanto inattese; 9 ore di viaggio dormendo ora seduto ora tentando di stendere le gambe, un po' a incastro, tra uno scusi e un prego con la dirimpettaia. Alle 8,08 scendo alla stazione di Brindisi. Ho viaggiato con i cinque sensi, a misura d'uomo socializzando, e come recita il biglietto, risparmiando 63 kg di Co2, e tanto stress da traffico.
Zaino in spalla e macchine fotografiche al collo, inizia una giornata a zonzo per Brindisi, che terminerà alle 23 di sera quando il mio viaggio proseguirà verso l'Albania.
Vista l'ora, mi dirigo lungo il corso Garibaldi, arteria che traversa Brindisi dalla Stazione al Porto, alla ricerca di un buon bar per fare colazione con lo squisito Pasticciotto conosciuto quando andai qualche estate fa a Otranto.
Il Pasticciotto è un simpatico e delizioso dolce che appartiene alla tradizione culinaria pugliese, e del Salento in particolare. Le sue origini sono molto antiche, si fa risalire al XVIII secolo circa. L'aspetto paffuto ed invitante del Pasticciotto, è confermato dal suo squisito sapore. Si tratta di un dolce di pasta frolla, ripieno di deliziosa crema pasticciera, che va servito caldo.
Sembra che il Pasticciotto sia nato nel paese di Galatina (LE), dalle mani di un maestro pasticciere che mentre si lambiccava per inventare un dolce nuovo ed insolito che stuzzicasse la curiosità degli avventori, usò ciò che gli era rimasto da un impasto precedente, per dar vita ad una torta piccola piccola.
Caffè, Pasticciotto e via, senza sosta, per le vie di Brindisi.
La città che mi appare pressoché deserta per l'intera mattinata e il primo pomeriggio, probabilmente a causa della giornata domenicale estiva; solo spazzini e qualche cane portato a passeggio, scoprirò, essere popolata e vitalizzata da centinaia di ragazze e ragazzi, uomini, donne anziani e bambini che si riversano a sera nel corso principale e sul lungo porto, si siedono ai bar, entrano ed escono dalle gelaterie.
La città ha rivestito storicamente un importante ruolo commerciale e culturale, dovuto alla sua fortunata posizione verso Oriente e al suo porto naturale sul mar Adriatico. Qui finiva la via Appia testimoniata da un'alta colonna.
Ma nel suo “Viaggio in Italia” Guido Piovene già nel 1950 aveva scrivere: “Brindisi soffre della crisi di tutti i porti adriatici e ionici, volti verso l'Oriente. Fino alla prima guerra fu Brindisi il porto d'imbarco della “Valigia delle Indie”; durante quella guerra, la base principale delle operazioni navali contro l'Austria-Ungheria; e in seguito, fruì del legame con l'Albania, conservando una tripla mansione di porto di imbarco e di sbarco per il Levante, di porto militare, di sfocio dei prodotti della provincia agricola. Della sponda adriatica occidentale è questo il più sicuro e più vasto riparo, suddiviso in un porto interno, che abbraccia la città con due profonde insenature, un porto esterno, al quale si accede mediante un canale, e finalmente un avamporto. L'attività portuale è languente, almeno in paragone di così grandi attrezzature.... ”
Brindisi è città prevalentemente moderna, ma cresciuta in maniera discontinua e contraddittoria e non solo per il paesaggio urbano. Circondata ancora da molti coltivi nell'entro terra: l'agricoltura brindisina raggiunge i suoi "primati" nell'orticoltura, viticoltura, frutticoltura e olivicoltura. Sicuramente il settore che ha segnato il territorio per secoli si basa su colture di mandorli, olivi, tabacco, carciofi, cereali. L'agricoltura ha però conosciuto negli ultimi decenni una dinamica sfavorevole, forse da imputare ad una crisi dovuta all'elevata età media degli imprenditori agricoli (superiore ai 50 anni).
Per quanto concerne la zootecnia è consistente, con allevamenti di capi bovini e ovi-caprini.
Vi ho trascorso una bella giornata, se pur estiva, rinfrescata da una brezza marina, più che brezza, che scompigliava i capelli, su e giù per i vicoli, nella prima parte della mattinata ombreggiata di tanto in tanto da nuvolaglia sparsa.
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BRINDISI
Regione: Puglia
Provincia: Brindisi
Altitudine: 15 m slm
Superficie: 333 km quadrati
Abitanti: 88.302
Nome abitanti: Brindisini
Patroni: San Teodoro di Amasea e San Lorenzo di Brindisi
Festa Patronale: Prima domenica di settembre
COME ARRIVARE
Strade
Autostrada Bari-Lecce, collegamento con Brindisi, Lecce, con Bari e A14.
Adriatica SS 16 è la tangenziale di Brindisi che collega la città a San Vito dei Normanni e Lecce * Brindisi-Taranto Brindisi con Taranto.
Ferrovie
Il trasporto ferroviario è garantito dalla stazione ferroviaria di Brindisi, importante snodo ferroviario pugliese e punto di intersezione tra la ferrovia adriatica e la ferrovia Taranto-Brindisi.
La stazione è gestita da Centostazioni e collega Brindisi con tutte le destinazioni servite dalle ferrovie costiere adriatiche e joniche.
La stazione ferroviaria di Brindisi Marittima è stata chiusa nel 2006.
Dalla stazione transitano e partono anche i treni locali delle Ferrovie del Sud Est che portano in tutta la regione Puglia.
Porto di Brindisi
Il porto di Brindisi è sempre stato al centro del commercio con la Grecia.
È uno dei porti marittimi commerciali e industriali più importanti del Mare Adriatico.
Il commercio è principalmente a carbone, olio combustibile, gas naturale e prodotti chimici.
Il porto è composto da due parti:
Il porto esterno: i cui limiti si trovano nel continente meridionale, a est delle isole Pedagne e ad ovest dell'isola dal molo di Costa
Il porto è formato dalla media area di mare che precede il Canale Pigott, l'accesso al porto interno, il bacino a nord come lo stretto di Puglia.
Il porto interno è formato da due lunghe ali che toccano il cuore di Brindisi sia a nord che a est, sono il "petto dell'ovest" e "all'interno dell'est".
Aeroporto internazionale di Brindisi
Brindisi è sede dell'aeroporto Papola-Casale situato a 6 km fuori dal centro della città.
L'aeroporto di Brindisi ha collegamenti giornalieri con le principali città italiane ed europee.
L'aeroporto serve l'intera provincia di Brindisi e in parte quella di Taranto.
Nel 2007, sono passati 929.854 passeggeri.
L'aeroporto è intitolato alla memoria di Horace Pierozzi, un aviatore della Seconda Guerra Mondiale.
Ha due piste, una da nord-ovest a sud-est lunga 2.628 metri, e l'altra da nord-est a sud-ovest, lunga 1.970 metri (6.460 piedi). Le loro caratteristiche consentono l'atterraggio di aerei da trasporto di grandi dimensioni come Antonov An-124.
Il posizionamento dell'aeroporto nell'area del Mediterraneo, insieme al suo potenziale naturale per le operazioni multimodali (il porto è a pochi chilometri di distanza), ne hanno fatto una base di importanza strategica sia per la difesa nazionale che per la NATO.
Per gli stessi motivi strategici, l'aeroporto è stato scelto come la principale base logistica mondiale dalle Nazioni Unite per supportare le sue operazioni di mantenimento della pace e di applicazione della pace in tutto il mondo. Dalla base Onu di Brindisi, cibo e aiuti umanitari sono diretti alle regioni più remote e devastate dell'Africa e dell'Europa orientale.
Trasporto pubblico
La compagnia di trasporti pubblici di Brindisi fornisce il trasporto pubblico in città ed è il collegamento con gli altri comuni della provincia.
Inoltre, l'azienda fornisce il servizio di trasporto via mare nelle acque interne del porto di Brindisi. Brindisi è anche un importante porto per traghetti, con collegamenti verso la Grecia, Albania ed altre destinazioni mediterranee.
Ubicazione:
72100 Brindisi, BR, Italy
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