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Roma: Gabriele Bonci, panristoratore, lancia il tavolo sociale con pollo fritto e piatti di Garfagnana


Un portone divide le due porte del piccolo “Panificio Bonci”, in via Trionfale 30 a Roma, e il locale col tavolo sociale, una stanza semplice ma elegante ed accogliente; a rustico, con pareti a cortina di mattoncini in cotto, nella quale è entrato un solo tavolone, e sui due lati, una decina di simpatici sgabelli tondi, anch'essi in legno, ma abbelliti con segni colorati, che portano a socializzare mangiando l'ottima pizza o i divini supplì, al ragù alla pasta perfino, classici, cosiddetti "al telefono" per la mozzarella filante, che qui dura dal primo all'ultimo boccone; in alternativa, per chi non vuole socializzare, un'altra tavola corre lungo una delle pareti.
Sul fondo un arco chiuso da una paretina abbellita da vasetti appesi alla rinfusa.
Insomma, anche nella semplicità, ogni cosa è curata amorevolmente, perfino l'offerta di acqua naturale di rubinetto che può essere attinta da una piccola fontanella posta nel locale del panificio.



Ma Gabriele Bonci, originario della Garfagnana ha voluto ampliare la sua offerta quotidiana di prodotti da forno e il pollo fritto, tipico garfagnino, affiancandosi, alcuni giorni della settimana in cui sarà personalmente presente in bottega, con piatti agricoli e pizze di ricerca.

In realtà, quando Bonci aprì il Panificio, il progetto iniziale sarebbe stato quello di aprire un ristorante nella corte interna, ma i permessi, per le solite beghe burocratiche, non arrivarono mai.
Così, volere è potere, e grazie a nuovi regolamenti comunali che lo permettevano, Gabriele Bonci è riuscito a ricavare una porzione di laboratorio, con tanto di apertura su strada, per dare finalmente un appoggio ai tanti clienti che acquistano prodotti al negozio.


Ma il progetto non finisce qui: potendo mettere un tavolo, perché non immaginare un menu ad hoc, anche se ovviamente non ci potrà essere un servizio al tavolo? 
Ecco l'idea: nei due o tre giorni in cui Bonci sarà a Roma e abbandonerà il suo feudo di Careggine (la sua storia la potete leggere qui), questo sarà il suo “ristorante”. 
Porterà i piatti della Garfagnana, le farine di mais e di castagne, i prodotti degli artigiani delle Apuane e le erbe e le verdure di lassù, sempre mescolate con quelle del gruppo Brigata Agricola.

DOVE SI TROVA



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